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La Scuola di Alessandria deve essere considerata come un periodo di fusione delle principali filosofie dell’antichità. Un crogiuolo gigantesco in cui le religioni e le filosofie del mondo si venivano a mischiare: giudaismo, platonismo, cristianesimo, gnosi cristiana ed egizia. L’ellenismo ci rivela l’antica saggezza dei Misteri, attinta alla comune sorgente: l’Egitto. Lì si vide il magnifico avvicinamento di un Filone e di un Platone.
Ammonio Saccas, fondatore del neo-platonismo, lì divenne una luce: pagani e cristiani – cosa ammirevole- si richiamavano a lui. Clemente l’Alessandrino, Origene, cristiani, s’incontravano da lui con “pagani” come Porfirio e Plotino.
Gli gnostici si adoperarono attivamente a sbrogliare la matassa della filosofia, la scienza sacra. Abbordavano con audacia i più grandi problemi (l’esistenza del male, il tempo e l’eternità, la corruzione universale e il cammino della Perfezione, l’uomo e Dio) e pretendevano di risolverli grazie alla Gnosi, la rivelazione interiore di Dio.
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Tutto questo spiega come la maggior parte dei Padri greci, nutriti di Gnosi alessandrina, abbia mantenuto questa impronta di alta spiritualità. Clemente l’Alessandrino, Giovanni Crisostomo, Origene.
Un secolo prima di Agostino- che fu prima cataro ( si diceva manicheo) poi cristiano cattolico, Attanasio, vescovo di Alessandria, professava una dottrina dell’anima degna di un vero gnostico. Tertulliano non fu uno dei primi fedeli della Chiesa dei “puri”( catharoi)?;
Come Montano, fondatore della prima Chiesa catara nel 140; come Novat, vescovo cataro a Cartagine; come Novaziano, diventato Papa e rimasto tale (nel 250) per venti anni!
E’ in questo reale ed autentico atanor spirituale alessandrino dove si confrontarono la Saggezza di Ermete, l’Essenismo, e il Neo-platonismo al cristianesimo, che si elaborò lo spirito del catarismo.
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