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Il Graal è il segreto più misterioso del Medioevo. La sua origine si perde nella notte dei tempi. Come tutti i simboli sacri, il Graal si è imposto con forza alla coscienza interiore di un tempo infatuato di spiritualità e di elevazione perché va evocando purezza e rivelazione, sacrificio e guarigione perfetta.
La Santa Coppa passa di bocca in bocca, viaggia di tradizione in tradizione. E’ il calderone magico del paese celtico. Apparve in Persia, risorse tra i primi cristiani gnostici e i manichei, poi venne ad animare la Gnosi medievale. Lo si ritrova nel paese del Galles (Gladstonbury), a Fécamps e a Bruges, sul Reno e soprattutto nei Pirenei, nel nord della Spagna e nei paesi a lingua d’oca (Linguadoca).
La parola Graal viene da “grasal” e indica, in lingua occitana, un vaso di terra e una coppa larga. I templari parlavano del “Sant Grésal” o del “Sant Gréal”.
Le più antiche versioni della leggenda sono occidentali:
“Perceval il gallese “ di Chrétien de Troyes (1150-1191), e il “Parzifal” e “Titurel” di Wolfram von Eschenbach (1170-1220).
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