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Il carattere del catarismo nei pirenei |
C’erano gli gnostici ebrei e gli gnostici greco-siriani.
A quest’ultimi si riallacciavano i catari dei Pirenei. Erano greco-orientali.
Indo-greco, il catarismo respinge il giudaismo, i libri ebraici, le violenze di Mosè, i tuoni di Geova.
“Dio è Amore”.
Esso si separa nettamente del manicheismo persiano, rigettando il suo dualismo dello Spirito e della materia, l’eternità del Male, i suoi resti di mazdeismo. Zoroastro gli è estraneo quanto Mosè.
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Cristiano, anteriore al cristianesimo del concilio di Nicea, il catarismo non accetta dunque né i libri ebrei, né i vangeli giudaizzanti, né i simboli della Chiesa imperiale, né i fasti pagani della teocrazia romana.
Piuttosto si riallaccia a Montano, a Marcione, i primi “catari” (140 a 199), a Novat, a Novaziano (il Papa cataro).
Gnostico si separa dagli altri catari tralasciando gli Eoni, gli Abraxas, i diagrammi, i numeri cabalistici.
Si stacca dunque dal tronco cristiano attraverso il ramo maestro di San Giovanni e forma come un neo-cristianesimo caratterizzato dall’alta idea generatrice del Paracleto.
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