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L’Impero d’Amore nella tormenta |
Tolosa diventa la città santa, pura ma non darà il suo nome al catarismo aquitano : quest’onore tocca ad Albi.
Il concilio di Lombers (1166) condannerà, sotto il nome di Albigesi tutte le sette che si allontanavano dal dogma romano. Si parla allora della “crociata degli Albigesi” per coprire lo scopo perseguito : l’annientamento del catarismo pirenaico, del maneismo aquitano!
In quel gran territorio aquitano, nel corso degli episodi orrendi delle crociate, nascerà una ghirlanda di donne smaglianti : Lampagie d’Aquitania, Esclarmonde di Foix, Alasais di Carcassonne, Indie d’Aleppo, Mèlissande di Tripoli; al loro fianco, i loro fratelli, i paladini dello Spirito, i cavalieri del Consolatore : Ramon-Roger di Foix ( soprannominato l’Orlando cataro !), Roger Bernard (detto “il Grande” ), Loup de Foix (Principe della Casata dei Conti di Foix che divenne “Perfetto”).
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Diverse cime sorsero in quel periodo: Béziers, Minerve, Lavaur, Montségur, le Sabarthez !
I pesanti Capezii, avidi e sottomessi alla chiesa romana, porranno sotto il loro giogo, con pugno di ferro, l’Aquitania ingegnosa, poetica, cavalleresca, innamorata dell’ideale.
L’impero d’Amore d’Occitania sarà ricoperto, per secoli, da un manto d’oblio. Ma il Santo Graal vivrà! Il suo eterno cammino in Cristo conduce sulle tracce degli antenati: delle loro città e dei loro manieri, dei loro sepolcri e delle grotte dei “Santi”; nelle foreste degli “infelici misfatti dei boschi”, i campi di battaglia, la strada dei Crociati; la terra e il cielo : testimoni incorruttibili!...
“Dio è Amore!”
Il loro grido, bello, è rimasto inciso su tutta la terra.
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