Antonin Gadal
L’Opera di un uomo ispirato dallo Spirito
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Morte e Resurrezione - L’uomo nuovo -


A Betlemme è festeggiata la resurrezione dell’Anima divina imprigionata nella tomba della natura, rinchiusa nelle pieghe del corpo materiale. Era la resurrezione di Labaro, che secondo Gadal, non era altri che Giovanni, il discepolo beneamato di Gesù. La sua morte è l’ultimo stadio de l’iniziazione permettendo all’anima divina di liberarsi dal legame con il
Suo involucro materiale. Il candidato era pronto ad affrontare la fase finale dell’iniziazione: quella del sacrificio della sua vita, scopo supremo della sua lunga preparazione che mancava ancora dell’annientamento della sua materia, l’atto di “rendere alla polvere ciò che è della polvere”.
Egli doveva morire secondo la vecchia natura, prima di elevarsi in Spirito. Il corpo materiale e le sue passioni vinte, l’anima aveva già appreso da lungo tempo a involarsi per il Cammino delle Stelle. Essa doveva ora fare l’offerta perfetta della sua vita, s’unire alla vita del Cristo, imitare il suo divino Maestro.




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